Bonus riqualificazione: come funziona per le parti comuni condominiali?

La detrazione fiscale prevista per la riqualificazione delle parti comuni condominiali potrà arrivare fino all’85% dell’importo.

La Legge di Bilancio 2018 introduce novità importanti sull’Ecobonus: oltre ad una riduzione dell’aliquota di detrazione al 50% per determinate tipologie di spese, per i lavori in condominio è introdotto un maxi-bonus fiscale per interventi che riducono anche il rischio sismico.

Il bonus riqualificazione sarà in vigore fino al 2021. Stiamo parlando di un’incentivo molto importante per la riduzione degli sprechi di energia: la riduzione base prevista in questi casi è pari al 70% o 75% in base alla tipologia di lavoro effettuato.

Bonus riqualificazione: come funziona

Questa agevolazione, conosciuta meglio con il nome Ecobonus, anche nel 2018 e fino al 2021 consentirà di portare in detrazione fiscale le spese di ristrutturazione sostenute per lavori di risparmio energetico.

Il Bonus riqualificazione è riconosciuto nelle seguenti misure:

  • Detrazione fiscale del 70%:  interventi di riqualficazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali, che interessino l’involucro dell’edificio con incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo;
  • Detrazione fiscale del 75%: per lavori finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva, che conseguano almeno la qualità media di cui alle tabelle 3 e 4 dell’allegato 1 al decreto 26/06/2015 “Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico 26/06/2009-“Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”- “decreto linee guida”.

La detrazione è invece riconosciuta per un importo pari al 65% nel caso di intervento che interessi una porzione di condominio inferiore al 25%.

Anche per quest’anno il limite massimo sarà pari a 40.000 euro per ogni unità immobiliare del condominio.

Bonus riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico: detrazione fino all’85%

Se il bonus riqualificazione prevede lo svolgimento di lavori che, oltre ad essere finalizzati al risparmio energetico, permettono di ridurre il rischio sismico degli edifici appartenenti alle zone sismiche 1,2 e 3, la detrazione fiscale  potrà arrivare anche all’85% della spesa.

In questi casi, il bonus fiscale è pari:

  • All’80% in caso di passaggio ad una classe di rischio sismico inferiore;
  • All’85% per i lavori che permettono il passaggio a due classi di rischio sismico inferiori;

Per un importo massimo detraibile di 136.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che formano il condominio.

Bonus riqualificazione: quali sono i lavori detraibili?

In merito ai lavori per i quali sarà possibile beneficiare della detrazione fiscale per riqualificazione energetica si tratta degli stessi ammessi all’Ecobonus 2018 sugli edifici privati, ovvero:

  • interventi relativi alla sostituzione di finestre comprensive d’infissi,
  • schermature solari,
  • caldaie a biomassa,
  • caldaie a condensazione di classe A e dotate di sistemi di termoregolazione evoluti e micro-cogeneratori;
  • interventi di coibentazione dell’involucro opaco,
  • pompe di calore,
  • sistemi di building automation,
  • collettori solari per produzione di acqua calda,
  • scaldacqua a pompa di calore,
  • generatori ibridi, cioè costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro,
  • generatori d’aria a condensazione.

Ricordiamo però che l’intervento dovrà essere effettuato sulle parti comuni degli edifici condominiali definite dall’art. 117 del Codice Civile, come ad esempio il suolo e le fondazioni dell’edificio, i tetti e i lastrici solari, le scale o i locali di portineria e l’alloggio del portiere.

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