Utilizzo della corrente elettrica in condominio: i limiti

A proposito di consumi di energia elettrica condominiale, i problemi maggiori nascono quando i condòmini utilizzano, impropriamente, la corrente del condominio, procurando un aumento dei costi di gestione del servizio elettrico.

Proviamo a pensare, ad esempio, a quei fabbricati in cui le prese elettriche installate all’interno delle pertinenze di proprietà esclusiva, come ad esempio garage, box, sottotetti e cantine, sono collegate all’impianto elettrico del condominio senza un contascatti che separi i consumi privati da quelli condominiali.

Addentrandosi nel caso, si registra anche la presenza di veri e propri circuiti elettrici, attraverso i quali i condòmini sono in grado di far arrivare nella propria abitazione la corrente elettrica condominiale, con spese a carico del condominio.

Tuttavia, al di là di questi casi, che presuppongono un intervento sull’impianto elettrico interno alle proprietà esclusive, l’ipotesi più discussa in condominio, si registra quando il fabbricato condominiale è dotato di prese elettriche esterne, installate nelle parti comuni, come l’androne o il vano scale, che di fatto facilitano l’utilizzo della corrente elettrica condominiale da parte dei condòmini.

Ognuno si allaccia al proprio impatto elettrico domestico, per far rientrare i consumi della specifica pertinenza nella bolletta di casa, oppure richiede un nuovo allaccio privato, con regolare contratto di fornitura elettrica.

Utilizzo della corrente elettrica in condominio: facciamo un esempio

Nel caso in cui un residente in condominio sia costretto, per la sua condizione, ad utilizzare una sedia a rotelle elettrica, quale suo unico mezzo per spostarsi, questi potrebbe utilizzare la corrente condominiale per caricare la batteria della sua carrozzina? Tale attività è soggetta ad un preliminare assenso da parte dell’assemblea?

Nell’ipotesi non deve trarre in inganno la condizione di necessità che riguarda il condomino costretto ad utilizzare la carrozzina elettrica, solitamente depositata nel vano scala.

Questo perché, in assenza di una normativa specifica, l’assemblea di condominio può legittimamente decidere di staccare la corrente dalla presa presente nell’androne o nel vano scala, impedendo, di fatto, al condomino disabile, l’utilizzo della corrente elettrica condominiale per caricare la batteria delle propria carrozzina elettrica.

D’altronde, le norme dirette a tutelare i disabili, attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche, sono relative alla progettazione e realizzazione di interventi di natura edile, come ad esempio: l’istallazione di un ascensore, del servoscala, della rampa di accesso per disabili e così via.

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