Conti correnti condominiali: cosa devi sapere
I condomìni sono obbligati a dotarsi di conti correnti condominiali specifici per la gestione dei flussi finanziari tipici di questa attività.
A cosa servono i conti correnti condominiali?
Si stima che in media una famiglia italiana che vive in un appartamento spenda circa 1000 euro annui per il proprio condominio.
Se consideriamo poi che in media un condominio può a sua volta contenere fino a 30 famiglie allora si capisce che le spese collettive per la gestione di una palazzina, superano facilmente i 30 mila euro annui, molto più di quello che (sempre in media) un italiano guadagna nel corso di un anno.
Questa introduzione iniziale ci serve a comprendere quella che è l’importanza ma anche l’imprescindibilità di un conto corrente specifico per il condominio.
I conti correnti condominiali rappresentano infatti uno strumento fondamentale per tracciare in maniera chiara e pulita tutte le transazioni finanziarie tipiche di un condominio: transazioni che possono a loro volta essere in uscita, vedi ad esempio i pagamenti verso i fornitori per luce, gas, acqua e manutenzione, o in entrata e quindi funzionali alla raccolta delle quote condominiali da parte delle varie famiglie domiciliate nell’immobile.
I conti correnti condominiali sono obbligatori
C’è da dire che, almeno per quella che è la legislazione italiana, oggi oltre ad essere utile ed auspicabile, i conti correnti per condomini sono anche obbligatori. Ogni complesso di abitazioni che rientri nello status di condominio o super condominio, deve per legge dotarsi di un conto corrente ad hoc che dovrà essere utilizzato proprio per la gestione di tutti i succitati flussi finanziari di gestione.
L’idea di obbligare i condomini a dotarsi di un conto corrente specifico nasce con due obiettivi:
- Il primo obiettivo è quello di tracciare al 100% gli acquisti in beni e servizi effettuati dallo stesso condominio, il tutto al fine di prevenire fenomeni di evasione fiscale che purtroppo risultavano fino a ieri all’ordine del giorno, soprattutto in ambiti circoscritti come quelli di un condominio.
- Rendendo obbligatorio il conto corrente condominiale, il legislatore ha anche spinto gli amministratori a dotarsi di sistemi di tracciamento di entrate ed uscite che fossero chiari ed ufficiali. Questa chiarezza e questa ufficialità vanno a tutto vantaggio dei condomini, che altrimenti (come spesso è accaduto ed ancora accade) possono rimanere vittime di truffe dai pesanti risvolti economici.
Quali servizi specifici dovrebbero avere i conti corrente condominiali?
Fin qui abbiamo visto che un conto corrente condominiale è importante quanto obbligatorio. Ma quali dovrebbero essere i servizi tipici di un conto di questo tipo? Un po’ come avviene per un conto corrente aziendale o per un conto corrente per professionisti, anche un conto condominiale deve prevedere al suo interno tutti i servizi tipici per la gestione delle entrate e dei pagamenti, ovvero la ricezione e l’invio di bonifici, il libretto degli assegni, i bancomat e le carte di credito, oltre a tutta quella serie di funzionalità di base come la lista movimenti e l’estratto conto.
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