Riscaldamento in condominio: è possibile installare la stufa a pellet?
Per il riscaldamento in condominio, è possibile avere un ambiente ecosostenibile con la stufa a pellet in condominio? la risposta è si ed è possibile con la norma UNI 10683, che regola l’installazione delle stufe a pellet con canna fumaria indipendente.
La norma infatti, regola le modalità di posa delle tubazioni di scarico dei fumi dati dalla combustione del pellet, uno scarico che deve avvenire a tatto, secondo lo schema riportato dalla norma.
Inoltre, la norma fornisce le indicazioni utili anche sulle distanze minime dalle pareti ed a strutture infiammabili che insieme al libretto di installazione, uso e manutenzione fornito dalla casa costruttrice della stufa consentono la corretta installazione ed utilizzo della stufa.
Riscaldamento in condominio: le soluzioni e norme per la stufa a pellet
Il problema della canna fumaria, ad oggi riesce ad essere risolto grazie all’esistenza sul mercato di stufe a pellet, mediante una ventola che effettua un tiraggio forzato verso l’esterno, in modo da non inquinare l’ambiente domestico e rispettare la norma UNI 10683.
Secondo quanto imposto dal Decreto Legge 179/2012 all’art. 34 comma 53, lo scarico dei fumi deve avvenire a tetto e mai a parete.
Il Decreto così recita: “Gli impianti termici siti negli edifici costituiti da più unità immobiliari devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente”.
Le soluzioni da adottare perciò sono due:
- Una canna fumaria all’interno del condominio attraverso un’apposita foratura dei solai ( consigliata soprattutto per gli appartamenti all’ultimo piano);
- Una canna fumaria posizionata esternamente mediante l’installazione di una canna fumaria ancorata alle pareti esterne, rispettando le distanze minime con balconi e finestre, così come disposto dalla norma UNI7129.
Riscaldamento in condominio: la norma UNI 10683
La norma UNI 10683, prescrive i requisiti di installazione di apparecchi generatori di calore o destinat alla cottura di cibi quali: caminetti aperti e chiusi, sia pre-assemblati sia costruiti in opera, termocaminetti, stufe e termocucine sia a tiraggio naturale lato fumi che a tiraggio forzato di potenza termochimica al focolare < 35 kW, alimentati a legna naturale in tronchetti o pellets o biocombustibili solidi.
La norma, in particolare, definisce stufa: “apparecchio con focolare completamente chiuso, con porta/e che è/sono normalmente chiusa/e, che diffonde calore per radiazione e/o convezione e fornisce inoltre acqua calda quando dotato di caldaia”, perciò rientrano nella categoria anche le stufe alimentate a pellet.
In merito all’installazione, i tratti orizzontali devono avere una pendenza minima del 3% verso l’alto e la lunghezza del tratto orizzontale dev’essere minima e non maggiore di 3m.
Inoltre, il numero di cambiamenti di direzione, comrpeso quello per effetto dell’impiego di elemento a “T”, non dev’essere maggiore di 4.
Per il collegamento di stufe a tiraggio naturale al camino, si possono usare al massimo 2 curve, con cambio di direzione > 90°, e lunghezza del canale da fumo in proiezione orizzontale non maggiore di 2 m.
Riscaldamento in condominio: la documentazione da produrre al Comune per la stufa a pellet
L’installazione della stufa a pellet con i relativi lavori di adeguamento impiantistico ed edile, rientra tra le attività oggetto di Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (CILA), disciplinata dal DPR n. 380/ 2001 e s.m.i. Per la presentazione della CILA occorre l’ausilio di un tecnico abilitato che asseveri che il progetto completo di elaborati grafici e relazioni, siano conformi alla normativa vigente in materia.
Tratto da ingegneri.info
Per questa e maggiori informazioni o richieste riguardo il tuo condominio, lo studio di amministrazione condominiale Alberto Ferrari è a vostra completa disposizione!
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